Spesso, negli ultimi tempi, mi chiedo cosa succederà nel prossimo futuro.
Come me molti si interrogano su un mondo che avvertiamo alle soglie di un corridoio buio: oltre l’ingresso ci aspetta il baratro o un nuovo capitolo della storia dell’uomo? Ognuno di noi ha la sua via, il suo modo personale di vedere le cose e di cercare una soluzione. A unire questa moltitudine è la forte sensazione, il bisogno, che qualcosa di nuovo sia in arrivo.
Che la nostra società sia alle strette lo si avverte già da un po’, le analogie con il passato si sprecano, ma questa volta non si vedono all’orizzonte nuovi mondi da esplorare, territori da conquistare o miracoli tecnologici per salvarci da una catastrofe. Alcuni si augurano tristemente una guerra: distruzione e ricostruzione. Una spinta all’economia e via così per un po’ di anni, ma stiamo tranquilli, se fosse facile,una bella guerra mondiale l’avremmo fatta già da qualche anno, lo sanno bene tutti quei paesi che, per non vedersi portare la democrazia dall’esercito di turno si sono procurati degli armamenti nucleari.
L’evoluzione della situazione è difficile da prevedere, la guerra si sposta sul piano economico e i conflitti armati rimangono in zone marginali ma, pericolosamente al confine del cosiddetto primo mondo, creando, grazie al sapiente lavoro dei media, un clima generale di insicurezza e paura. Questo clima di terrore è indispensabile per rendere malleabile la popolazione, pronta ai sacrifici necessari a riportare l’ordine ma, questa volta, diversamente dal passato, c’è chi non ha nascosto la testa sotto la sabbia lasciando ai regnanti di turno il compito di risolvere le cose costi quel che costi. Forse a causa dell’alto livello di istruzione, forse per la difficoltà a censurare le notizie che, per chi vuole, sono accessibili grazie alla rete, una parte del gregge si è rifiutata di seguire docilmente il pastore, diventato lupo, e ha cercato le risposte nel nostro lontano passato.
Riscoprendo il Sacro, il contatto con la natura vivente e senziente, col mondo degli Spiriti degli Dei, l’uomo cerca un nuovo modo di viver in equilibrio. Un po’ dappertutto si sono creati movimenti di protesta e di opposizione allo stato, al sistema,alle banche, ma il loro giusto dissenso non fornisce nessuna alternativa al sistema attuale, si limita a cercare il ritorno al benessere di alcuni anni fa senza capire che un cambiamento radicale è necessario .
L’avvento di nuove tecnologie che permettano di troncare la nostra dipendenza dal greggio sembra ancora lontano e, da tempo, si sente parlare delle guerra come di una dolorosa necessità, l’unica soluzione alla crisi in atto.
Non ho sentito nessuno parlare di un’altra possibilità che pure abbiamo: abbandonare il sistema economico attuale in favore di qualcosa che sia sostenibile per il pianeta e per noi: ad aver raccolto questa idea è il popolo eterogeneo di tutte le età che guarda al Sacro.
Una brusca sterzata dalla strada del capitalismo e dello sfruttamento dell’ambiente e dei nostri simili in nome di un benessere per cui ci siamo metaforicamente venduti l’Anima al diavolo, trovandoci nell’impossibilità di godere dei frutti del nostro incredibile progresso, diventati ingranaggi di un meccanismo che non ci ama.
Certo, qualcuno che sta bene c’è, sono pochi, pochissimi se prendiamo in considerazione il mondo intero, ma proprio la speranza di entrare in quella cerchia ristretta ci incatena a un sistema fatto per separare ricchi e poveri. Il sogno americano, sapientemente coltivato in noi, ci impedisce di ribellarci, sperando un giorno di passare dalla parte di chi sta bene e, se le cose non migliorano, c’è sempre la possibilità di un colpo di scena in stile hollywoodiano e magari di un bell’happy and come solo la Disney sa regalarci.
Queste persone che, faticosamente, cercano un ritornano all’ equilibrio, sono i nuovi Guerrieri di quest’epoca, portatori di un messaggio antichissimo eppure rivoluzionario, di amore e comunione con quello che abbiamo intorno. La visione del mondo di Sciamani, cacciatori e guerrieri del passato è sopravvissuta in luoghi remoti del pianeta per essere riscoperta da noi, figli del progresso e del consumismo, per poterci salvare dalla catastrofe, per fermare il treno impazzito, ormai privo di conducente sul quale stiamo viaggiando.
Il messaggio che questa nuova Tribù porta al mondo è universale, potenzialmente in grado di superare le diversità e le divergenze che inevitabilmente nascono tra cittadini del pianeta, in quanto parla un linguaggio universale che appartiene a tutti . Tutto è vivo, tutto ha un’anima, tutto è collegato e noi ne siamo parte. Siamo un Popolo giovane in cerca di una sua identità, che si porta dietro strascichi di new age e figli dei fiori, primo tentativo, forse prematuro di dare forma a un disagio premonitore degli eventi che stiamo vivendo.
Se la nostra identità è incerta, non lo è il filo che ci unisce, il web è la piazza virtuale dove scambiamo informazioni, dove viviamo il nostro angolo di libertà. L’ostacolo che maggiormente ci frena è la mancanza di comunicazione. Spesso mi capita di ascoltare persone che si occupano di spiritualità, che, pur parlando della stessa cosa, si bloccano di fronte a piccole differenze non sostanziali.
Come nel racconto buddista dei bambini ciechi che, toccando l’elefante, pensano di essere davanti ognuno a qualcosa di totalmente diverso, dimentichiamo che nessuno ha la verità in tasca. Maestri differenti danno indicazioni che possono sembrare contrapposte, discipline diverse pongono l’accento su un aspetto piuttosto che un altro, ma alla fine ci si occupa tutti della stessa cosa: il mondo dello spirito che sfugge a tutti i nostri tentativi di ingabbiarlo, schedarlo e adattarlo alle nostre idee preconcette.
Comunicare è indispensabile, sia tra gli addetti ai lavori sia, con chi ci sta intorno. La spiritualità va vissuta nel quotidiano, non deve e non può restare confinata in momenti isolati. Nella nostra società l’unica via spirituale accettata è quella della maggioranza, se qualcuno dice che va a messa la domenica nessuno ci trova nulla di strano. Quando si sente parlare di Sciamanesimo, Paganesimo, Wicca il cittadino medio si immagina pratiche strane e sordide, uso di droghe, imbrogli e tutti gli stereotipi che vengono accostati alla spiritualità non ordinaria. Se vogliamo combattere per le nostre idee e, per il nostro futuro, dobbiamo dimenticare le differenze e lottare nel quotidiano, ogni piccolo passo avanti è una vittoria per tutti.
Eugenio Zanardi